La mia passione per gli Haiku

haiku_4_by_waterdelph-d9l27i4Sono appassionato di Haiku, non intendo il sistema operativo per PC, ma il componimento poetico nato nel 1600 dal poeta giapponese Matsuo Basho.

Questo tipo di poesia ha una caratteristica particolare, è basata sull’osservazione del mondo e dei suoi accadimenti, e coglie soltanto l’essenza della situazione osservata, scrollando via tutte le sovrastrutture dei chiarimenti e delle parole superflue, obbligandoci a rimanere nel centro della sensazione che scaturisce, costringendoci alla riflessione sull’autenticità essenziale che si cela nei suoi versi.

Aspetti della natura, sue apparenze e contesti, giocano con gli stati d’animo umani imponendo l’emozione, l’Haiku sembra quasi sogghignare del nostro sconcerto, quel piacevole sconvolgimento che spinge a rileggere, ancora una volta, rifuggendo la non accettazione di non aver compreso.

L’haiku originale giapponese ha una sua conformazione ben precisa, è composto da 17 “on”, che corrispondono ai suoni, nel nostro Paese, più o meno, alle sillabe. Il componimento è composto da tre frasi, 5 “on”, 7 “on”, 5 “on”, molto brevi, concise, determinanti, tutte sulla stessa riga, alcune separate da un trattino, la tradizione dice che dovrebbe essere espresso in un solo respiro, come in questo Haiku di Basho:

Nello stagno antico si tuffa una rana – eco dell’acqua”.

Poeti di altri Paesi si esprimono stilandoli su tre righe, ogni frase è separata dalle restanti, andando semplicemente a capo, un esempio è questo Haiku di Pietro Tartamella:

Bianche e rosse

su sponde di biliardo

rimbalza l’Haiku

Comporre un Haiku è dare una forma scritta all’attimo in cui cogli una qualsiasi forma, figura o contesto della vita, è il desiderio di voler mostrare quell’attimo, è come battere sulla spalla di qualcuno dicendogli “Guarda!”.

Leggere un Haiku è come voltarsi di scatto richiamati dalla pacca sulla spalla e scorgere quell’attimo.

Comporre un Haiku è dar vita ad un pensiero, renderlo tangibile, esprimendolo in un solo respiro.

Leggere un Haiku è sentir crescere l’emozione che forse quel pensiero voleva suscitare ed esprimerla in un sospiro.

Gli Haiku sono un insieme ordinato di dettagli colti dai sensi, colori, forme, profumi e suoni che accompagnano un evento naturale, ma il compositore non lascia trapelare il sentimento provato nell’osservazione, la sensazione è lasciata al lettore in una sorta di indifferenza che può sfiorare il cinismo, ed è proprio questo disinteresse che piacevolmente mi rapisce, perché solitamente una poesia ti conduce verso la propria meta, può farti emozionare o lasciarti perplesso, ma sempre ti porta fino alla conclusione che aveva già deciso a priori, sei quasi obbligato ad entrare nello stato d’animo che essa ha decretato per te. Leggere l’Haiku è come sentir colare dentro di te stille di libertà assoluta, esso è sintetico, non si perde in chiacchiere, ti dice solo… “Guarda!”, e se ti volti sei fregato, la passione ti avvolgerà e avrai bisogno di un Haiku al giorno, come la pillola di vitamina D.

ph waterdelph.deviantart

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